Storia
Giuseppe
Garbellini, al ritorno da Parigi dove da adolescente si era recato per apprendere il
mestiere di pasticcere, apre all'inizio del Novecento una forneria
nella casa paterna in località "Cantun".
Il 4 Luglio 1910 acquista una metà dell'immobile situato nella Piazza
del Santuario di Madonna di Tirano, edificio settecentesco giù sede dei
Padri Cappuccini addetti al Santuario ed in seguito dogana del Regno
Lombardo Veneto e del Regno d'Italia. Trasferisce quindi nei mesi
successivi l'attività con il relativo Forno nei locali al piano terra
della casa sulla Piazza.
Il Forno con prestino viene allestito nell'ultimo vano dell'ala
prospiciente Via Elvezia, mentre per il punto vendita dei prodotti da
Forno viene destinato il locale a volta lunettata alla destra del
portone d'ingresso, lo stesso in cui ancor oggi si trova il negozio del
Panificio Pasticceria allora allestito con arredamento stile Liberty.
Il Laboratorio venne poi spostato negli anni successivi nel lato nord
per realizzare la Sala Biliardo del Caffè Pasticceria aperto a fianco
al negozio dallo stesso Sig. Garbellini.
Quanto al Forno negli anni si passò dal Forno a legna iniziale a quello
a nafta, nell'anno 1932 ad un modello elettrico, fino al 1967 quando
venne installato un modello a vapore, poi di nuovo elettrico fino a
quello attuale.
Venuto a mancare il Sig. Garbellini il Forno passa 3 gestioni negli
anni fino al Gennaio 2006, quando Andreoli Graziano, già responsabile
di produzione dal 1997, ne rileva l'attività mentre l'immobile rimane
di proprietà Garbellini.
Cent'Anni Insieme
Da
100 anni esatti il "Panificio Pasticceria Artigianale Antico Forno",
già premio dell'EXPO di Roma 1911, esercita la sua attività a lato del
celebre Santuario della Madonna, condividendo anno dopo anno eventi e
manifestazioni che nell'arco del secolo hanno attirato a Tirano folle
di pelegrini e reso più celebre il tempio Mariano.
Identico compleanno del Forno nella sua attività in Piazza del
Santuario, festeggia nel 2010 anche il familiare "Trenino Rosso del
Bernina", che da un secolo taglia sferragliando la Piazza e passa a
lato del negozio, caratterizzandone in modo inconfondibile l'edificio e
il luogo. Si può facilmente constatare come spesso, nel riprendere il
treno in transito sulla Piazza della Basilica, l'obiettivo non possa
fare a meno di inquadrare anche lo storico edificio contrassegnato
dalla meridiana disegnata sulla facciata sopra il Panificio.
Come non pensare, in conclusione, alle svariate quantità e qualità di
"Pane quotidiano" e mille altre delizie del palato sfornate da tre
generazioni nel corso dei cento anni?